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La volta dell’attuale sala esposizioni della Biblioteca, dipinta nel 1691 da Giuseppe e Tommaso Nasini con la storia di Ercole al bivio, rappresenta la difficile scelta del giovane Ercole, tra la via facile del piacere e quella aspra della virtù. Una cornice ovale dorata racchiude la complessa realizzazione della storia, piena di personaggi simbolici. Nell’esecuzione si nota la presenza di più mani, non ugualmente felici. La figura di Ercole, che presenta alcune sproporzioni e storture esecutive dovute forse alle richieste dei Riccardi di cambiamenti in corso d’opera, è assai simile alla statua antica di Marte, collocata sulla fontana del cortile del palazzo, su cui è stata posizionata la testa scolpita di Cosimo Riccardi, padre di Francesco, in un evidente transfert celebrativo.

Ai quattro angoli, ben inseriti nell’elegante quadratura architettonica di Francesco Sacconi, quattro medaglioni ricordano altrettante imprese di Ercole, scelte tra le dodici fatiche: la conquista dei pomi delle Esperidi, la lotta contro Anteo, il leone nemeo e l’ultimo, in pessimo stato, che raffigura probabilmente l’idra. I Riccardi possedevano altrettanti bassorilievi, frutto di un’esperta mano cinquecentesca, che facevano parte della raccolta che si trovava in Valfonda, successivamente trasferita nel loro nuovo palazzo.


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