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Salterio (Ricc. 323)

Lo splendido Salterio, realizzato intorno al 1235/37 su commissione di Federico II per la terza moglie, Isabella d'Inghilterra, attribuito allo Scriptorium di Acri, si deve probabilmente ad un artista che innesta, sulle radici stilistiche bizantine, una sensibilità cromatica e un risalto plastico più tipicamente italiane.

Nel repertorio iconografico di origine tedesca ricorre la figura di Cristo, isolata nello spazio della pagina, dai forti connotati plastici, come a svolgere il ruolo di segno di memoria. Particolarmente complessa e significativa la pagina di apertura del testo, che compendia la liturgia del Natale prefigurando la morte e la resurrezione di Cristo come unione del Vecchio e Nuovo testamento.

La nota di una suora domenicana 'E' di suor Margharita dasscchorno monacha in Sancto Silvestro', identifica una famiglia pisana che aveva avuto frequenti contatti con l'Italia meridionale, dove poteva esser entrata in possesso del manoscritto.

Facsimile edito a cura di Vallecchi Casa Editrice Firenze.

 

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